Geografia sacra

L’Uomo antico basava le sue conoscenze esoteriche sullo studio ed osservazione del cielo.
Il Sole e la Croce Equinoziale (i due equinozi e i due solstizi) sono sempre stati i più importanti simboli iniziatici dell’umanità, e punti di partenza per le edificazioni sacre.
I monumenti in onore delle Divinità erano in stretto legame con questi soli equinoziali e solstiziali: i megaliti della preistoria, i dolmen, i templi egizi, greci, romani e cristiani.
Costruzioni con una loro specifica funzionalità, poiché fatte per aiutare l’uomo nella sua evoluzione spirituale, in modo di condurlo in armonia con il Mondo, con la sua origine celeste.

Gli antichi hanno sempre attribuito grande importanza alle costellazioni astronomiche.
Essi hanno sempre parlato di “Guardiani del Cielo”, ovvero delle Stelle di riferimento significative, indicatrici con il loro sorgere all’inizio delle varie stagioni.
Ogni epoca ha avuto, quindi, i suoi guardiani del cielo, e questa in relazione alla rotazione del cielo in base alla precessione degli equinozi.
Gli antichi Egizi, ad esempio, posero l’inizio della nostra Era 6.600 anni fa. In quegli anni le Stelle di riferimento erano: Sirio all’Est che annuncia la primavera; Spica, l’alfa della Vergine al solstizio di estate, Vega all’equinozio di autunno, Almach al solstizio di inverno. Tutte stelle di prima grandezza.
Due costellazioni, sopratutto, erano importanti: quella del Cane con Sirio e quella della Vergine con Spica.
Sirio secondo gli egizi, é chiamata la” Via delle anime” perché segna con il suo splendore, l’inizio della nostra Era.

Accanto ai monumenti gotici, dedicati tutti a “Mariae Nascenti”, come Milano, Chartres, Amiens, Notre Dame, sul suolo terrestre osserviamo la trasposizione della Costellazione della Vergine nella celebre “costellazione di S. Bernardo”, in Francia.
Tredici chiese, tutte dedicate a Maria e che ricordano, nella loro disposizione terrestre, le tredici stelle principali che formano la costellazione della Vergine celeste.
In questo osserviamo il primo reale esempio di “Geografia celeste sacra”.

La prima trasposizione del Cielo sulla Terra, in senso astronomico ma anche e, soprattutto, in senso iniziatico, lo troviamo in Egitto, dove il Nilo, con il suo lento percorso, rappresenta il primo e vero cammino verso la redenzione, verso l’Uno, ovvero il primo Pellegrinaggio.

Se un fiume rappresentava l’aspetto terrestre delle coordinate celesti, l’erigere templi lungo le sue rive, e l’edificare città in determinate posizioni, significava riprodurre, per via speculare, la posizione di determinate stelle in terra.
Abbiamo così questa analogia continua tra Cielo e Terra.
Il Cielo fu indicato nella figura geometrica del quadrato e la terra nel cerchio.

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