LA LOGICA DELLA ALCHIMIA VERDE ( LA SPAGIRIA ) [L’Uno Curvo]

Se il regno vegetale ha dato origine alla vita, all’uomo spetta il compito di originare la coscienza.
Il concetto ermetico-alchimico si rivolge al mondo vegetale e lo osserva e lo studia poiche’ in esso vede l’ingresso della vita nel ciclo fenomenico tramite il mondo biologico, attuato per mezzo della via delle forme dinamiche, come pure la complementarita’ di questo mondo con l’uomo.
Se nel regno minerale la fissita’ e la cristallizzazione sono la regola, nel regno vegetale il movimento cinetico si complica nelle sue strutture e si rafforza poiche’ viene alimentato da nuove spinte. Nasce in tal senso una nuova individuazione della Sostanza che ripresa in una forma vorticosa molto piu’ complessa e potente, da’ vita al tipo dinamico del vortice che contiene in se’ la individuazione organica.
Questo principio nuovo, figlio dei precedenti, espansione di potenze che erano prima allo stato di latenza, entra in un nuovo coordinamento complesso di forze ove la instabilita’ delle stesse permette una rapidita’ di scambi con l’ambiente dando nascita al primo psichismo rudimentale.
Questo impulso investe tutti gli atomi, ma i piu’ leggeri sono i piu’ pronti ad obbedire e questa intima trasformazione che trova minor resistenza a penetrare nei sistemi atomici piu’ semplici, genera un nuovo modo di essere della Sostanza, dando nascita alla vita.
Si ha la trasformazione della chimica inorganica in chimica organica ove i primi 12 elementi chimici concorrono a formare la genesi della nuova dimensione evolutiva, animatrice di una potenza nuova.
Sorgono i 12 elementi plastici della nostra biologia, che costituiscono il 99,99 per cento dell’analisi chimica di qualsiasi sostanza organica. Essi intervengono a formare gli individui futuri, nuovo gradino nella scala dell’evoluzione.
Se le reazioni della chimica minerale sono istantanee e totali, le reazioni della nuova chimica organica nascente sono piu’ lente e progressive. Se nel primo caso l’equilibrio chimico viene raggiunto quasi istantaneamente, ora e’ necessario un tempo piu’ lungo perche’ si possa pervenire allo stesso stato.
Questo e’ indice che il nuovo aspetto della Sostanza e’ atto a conservare piu’ a lungo i tipi di movimento una volta che e’ stato immesso. Nasce in tal senso un nuovo moto vorticoso che racchiude in se’ un processo di isolamento dall’esterno, in un principio di individualita’ che forma un io distinto dall’ambiente, che entra in rapporto con altri, ma non si fonde.
Non avvengono piu’ le reazioni di salificazione, veloci ed immediate, ove gli individui chimici perdono la loro identita’, per formare un nuovo individuo: il sale.
In questo caso, nel mondo organico, il vortice riceve e reagisce, diviene un sistema plastico, cedevole, ma nello stesso tempo resistente. Assimila le spinte dall’esterno, le conserva le registra, si arrende, si trasforma, ma non dimentica nulla. Nasce la prima facolta’ della memoria e con essa dell’ereditarieta’.
Gli atomi si riuniscono in catene solidali nel seno di un flusso dinamico e come quest’asse diventa il perno di un sistema vorticoso, cosi’ parallelamente nasce un principio psichico che attrae e sostiene attorno a se’ la sua veste organica.
Sorge la vita organica, che non risulta essere una sintesi di sostanze proteiche ma il principio che sostiene e vitalizza questa sintesi.
Per cui la vita non risiede nel gioco chimico del mondo organico, ma nello psichismo che lo regge, e l’evoluzione non consiste nel mutamento delle forme, ma nel dinamismo del centro che le anima.
Lo spagirista, che cammina aderente alla Sostanza, che resta sempre nel profondo ove e’ l’essenza dei fenomeni, va alla ricerca di questo principio informatore, tralasciando la forma, non interessandosi delle ultime conseguenze e prendendo in considerazione il centro generatore.
Non interessa la classificazione botanica, ma la progressiva manifestazione del principio della vita. E su questo punto di capitale importanza si basa la differenza tra l’erborista e l’alchimista.
Liberando il sistema cinetico della Sostanza da queste unita’ protoplasmatiche, liberando la vita che concentra la sua architettura in un germe e la sua ricostruzione completa nella Forma adulta, solo cosi’ si potra’ fare della spagiria.
Il secondo motivo per cui l’alchimista si rivolge al mondo biologico delle piante e da quello ricava i suoi composti, consiste nella complementarieta’ che intercorre tra il regno umano ed il regno vegetale.
Da una prima osservazione superficiale si nota come l’uomo non possa esistere se non in funzione del mondo vegetale. L’equilibrio vegetale-animale e’ alla base della sopravvivenza e dell’evolversi della vita sul nostro pianeta.
Ove l’animale consuma, la pianta produce.
Se l’animale, attraverso il processo della combustione demolisce le costruzioni rendendole alla terra nelle sue primitive forme, la pianta, ripartendo da questi prodotti, riforma la materia organica.
Il primo esempio che e’ dinanzi agli occhi di tutti e’ il processo della sintesi clorofilliana. Mentre la pianta demolisce l’anidride carbonica espulsa dall’animale , liberando ossigeno e fissando il carbonio per la costruzione dei complessi edifici organici, l’animale, nella respirazione, utilizza l’ossigeno come combustibile per demolire la sostanza stessa.
L’utilizzo dei prodotti della pianta significa la costruzione di un prodotto ancor piu’ complesso, la formazione della coscienza.
Al sommo di questo intimo interscambio si trova la produzione di un individuo, delicato e complesso, che e’ la nostra psiche. Il gran mare della vita, rappresentato dal mondo vegetale, si trasforma gradatamente nel prodigioso risultato che e’ la coscienza; in questo modo l’universo puo’ finalmente guardare se’ stesso e riconoscersi.
Se non vi fosse l’aiuto della pianta che ai primi passi dell’evoluzione sa trasformare la materia organica in vita, non sarebbe possibile il grande compito dell’uomo che e’ quello di trasformare la vita in coscienza e indi in autocoscienza. L’equilibrio animale-vegetale si prefigura, quindi, in un piu’ vasto equilibrio che consiste nella trasformazione dinamica della Sostanza verso costruzioni ulteriori, piu’ delicate e complesse, verso funzioni specifiche che diverranno,
man mano che si sale, la nota fondamentale dei fenomeni vitali.
Nulla si distrugge ma tutto si trasforma, si distilla in un nuovo modo di essere di qualita’ piu’ complesso e sottile.
Questo e’ quanto considera lo spagirista quando si rivolge al mondo vegetale.
Se nelle piante esiste il primo gradino della trasformazione dell’energia in vita, e’ compito dell’alchimista, al di la’ delle forme esteriori dei costituenti organici, cogliere nelle sue funzioni e saper estrarre questo meraviglioso principio, sempre presente in ogni momento nelle sue manifestazioni.
E’ l’indirizzo che oggi si deve dare all’erboristeria: avvicinarsi allo psichismo animatore del fenomeno se non vogliamo cogliere aspetti monchi e incompleti.
L’anatomia del regno vegetale oggi ci e’ nota, le classificazioni sono state fatte, i complessi fenomeni biochimici sono conosciuti, ma piu’ che analisi nel raccogliere e classificare
dati occorre ora discendere nel profondo delle cause ed arrivare, attraverso le forme, alla sostanza vitale che in esse si cela: dati aggregati.
Per far questo non occorrono microscopi ne’ laboratori scientifici, ma basta rifarsi all’antica saggezza cosi’ mal compresa e misconosciuta, che passa sotto il nome di Tradizione, e che ha visto, nella formazione della coscienza il lungo cammino fenomenico dell’universo.
Oggi, nell’epoca in cui il simbolo torna alla ribalta, in cui gli studi psichici e comportamentali fanno enormi progressi, e’ fuor di luogo negare un principio cosi’ evidente.
Fermarsi alla realta’ esteriore delle forme, all’ultimo sigillo stampato nella materia, alla concatenazione evolutiva degli effetti non ha piu’ senso. Si deve giungere a studiare la concatenazione evolutiva delle cause, passare dal concetto biologico delle forme a quello delle forze che le determinano; solo in questo modo potremo afferrare nel suo profondo concetto il termine istinto che la scienza talvolta stenta persino a capire.
Da questo modo di vedere e concepire l’Universo si intravede nell’alchimia e nelle sue tecniche preparatorie, non soltanto il modo di poter guarire le disfunzioni, ma pure un mezzo efficace per poter operare un raffinamento evolutivo del proprio essere culminando nello spirito, sfruttando sapientemente la vita , sintesi che ha operato la pianta.
La vita puo’ essere innestata sul nostro intimo trasformismo, assecondando le vie naturali dello pischismo che controlla le nostre funzioni. Non e’ un modo brutale, dovuto all’immissione di prodotti chimici che hanno sempre e comunque un’azione antivitale, ma e’ una benefica corrente che si fonde nel circolo delle nostre funzioni, raddrizzando dinamismi sviati e concorrendo, per i naturali processi alchimici naturali, alla formazione del nostro profondo pischismo. Questa e’ la logica della spagiria, che e’ la logica dell’Universo e di tutti i fenomeni, e che porta all’unica conclusione l’indistruttibilita’ della Sostanza, nonostante il mutare della forma e l’evoluzione della stessa che dalla stechiogenesi in su’, attraverso il progresso fenomenico dell’universo, si dirige verso l’autocoscienza, quale meta razionale di tutto il cammino.
A. Gentili ( Maestro A.A. )

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